Da Londra alla Puglia, la founder della ‘Lecce Cocktail Week’ racconta com’è nato l’evento che sta animando la città: “Non solo sapori, ma anche formazione. L’obiettivo è di… invadere il Salento”
di Noemi Russo
Dal 9 al 15 giugno, tra le strade del Barocco, bere un ottimo drink sarà una passeggiata! La città salentina accoglie la 3°edizione di Lecce Cocktail Week: 7 giornate ricche di appuntamenti con la cultura della miscelazione.
Ogni giorno, gli oltre 50 locali aderenti all’iniziativa saranno le tappe di un tour speciale, luoghi in cui “l’arte liquida prende forma”. I migliori Bartender del posto, infatti, in collaborazione con brand spirit locali e internazionali, proporranno il proprio LCW Menu, una carta di cocktail nata esclusivamente per la settimana itinerante.
Di cosa si compone? Tre i drinks presentati, nati da menti creative e mani esperte. Uno tra questi il “Bevo Salentino”, un drink ispirato al territorio, con i suoi ingredienti e le sue tradizioni. Un programma denso di aperitivi, degustazioni, guests e masterclass popoleranno Lecce, tutti segnalati su una comoda mappa da portare con sé per le varie zone della città.
Novità dell’edizione 2025 sono i 20 ristoranti che quest’anno affiancano i bar nell’elenco delle location LCW. Alcuni, tra i più noti in città, hanno scelto di proporre originali abbinamenti food & drink, offrendo alle persone l’occasione di sperimentare, di sfidare i propri palati (e le proprie convinzioni) e perché no… di stupirsi!
Ma perché, nel 2023, nasce la Lecce Cocktail Week? Scopriamolo con qualche domanda alla sua founder Francesca Cullen, londinese, ormai leccese d’azione.

Perché questa iniziativa nasce a Lecce? Cosa offre questa città rispetto ad altre?
Dopo aver lavorato diversi anni nell’organizzazione della London Cocktail Week mi sono trasferita in Puglia. Da subito sono rimasta colpita dalla quantità di bar di alto livello e di bartender professionisti in una città così piccola. Riesci a percorrerla quasi tutta a piedi! In assenza poi, fino a quel momento, di iniziative di questo genere nel Sud Italia, ho deciso di provarci. Dove mi poteva capitare una così alta concentrazione di cocktail bar in un centro storico?
Sei già alla terza edizione: quale riscontro stai avendo dagli operatori di settore?
Sta nascendo un grande team e riusciamo a lavorare tutti insieme. C’è una grandissima collaborazione con i gestori dei locali e per me è molto importante e sono super grata. Ci incontriamo spesso in riunioni, cerchiamo di capire quali sono state le criticità o gli aspetti positivi delle precedenti edizioni e, partendo da quello, lavoriamo per migliorarci di anno in anno.
La cosa bella secondo me è che i bar e i ristoranti che quest’anno si sono aggiunti, possono scegliere come vivere la loro Week all’interno della settimana. C’è chi coinvolge bartender famosi, chi preferisce la formazione, c’è chi invece preferisce organizzare eventi con dj set, ecc.
Che obiettivi hai per questa e per le future edizioni?
Per questa edizione, spero che le persone partecipino e si divertano. Vorrei soprattutto che la gente capisse il concetto di “Bere Bene”, che provasse nuovi spirit, nuovi brand e nuovi modi di bere, perché la Week non è andare in giro a bere alcolici, anzi. Quest’anno molte proposte sono analcoliche, proprio perché l’aspetto importante che deve emergere è l’arte della miscelazione.
Per le edizioni future invece, un obiettivo è quello di coinvolgere più posti in Salento, non solo i locali di Lecce. Speriamo di riuscirci presto!

Noemi Rizzo
Noemi Rizzo, laureata in Relazioni Internazionali e in Sviluppo Locale e Globale presso l’Università di Bologna. Dopo la Scuola di Alta Professione in Comunicazione diviene Copywriter. Pugliese, da oltre sei anni è autrice di interviste e articoli per il bimestrale Amazing Puglia. Spinta da una buona dose di curiosità, studia e consegue nel 2025 il titolo di Sommelier AIS. Il vino, come la scrittura, è passione in purezza
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